Il corpo bello e sano

Bellezza e Indice di Massa Corporea (IMC)

di Enzo Kermol

L’attrice Denise Richards

Mouches (1994) ha condotto una ricerca sui gusti degli uomini e delle donne in termini di silhouette femminili. Agli esaminati venivano presentati disegni di profili della stessa altezza, ma di peso variabile. L’unità di misura era l’Indice di Massa Corporea (IMC) ottenuto dividendo il peso (Kg) per il quadrato dell’altezza (m). Un IMC compreso tra 18,5 e 24,9 è considerato normale, uno inferiore a 18,5 è indice di sottopeso, uno compreso fra 25 e 29,9 indica un leggero sovrappeso, un IMC superiore a 30 segnala obesità. I risultati hanno evidenziato che gli uomini preferivano donne con IMC di 20,4, mentre le donne gradivano silhouette più minute, con IMC di 19,3 ca.
L’IMC è considerato un criterio di valutazione della bellezza corporea molto importante, ma viene applicato solo quando si tratta di corpi femminili. Per giudicare un corpo maschile invece si fa riferimento al rapporto tra la larghezza delle spalle e quella della vita (vita stretta e spalle larghe).
Singh (1993) ricercò le caratteristiche che rendono attraente un corpo femminile agli occhi dell’uomo. Su un campione di uomini tra i 18 e gli 86 anni, emerse che gli uomini preferivano donne con rapporto seno/vita e vita/fianchi attorno a 0,7, valore vicinissimo al rapporto aureo. D’altra parte, donne con rapporti disarmonici venivano considerate non attraenti, anche se dotate di seni prosperosi. Un’indagine successiva condotta da Henss (1995) giunse alla conclusione che solo donne con un rapporto vita/fianchi compreso fra 0,7 e 0,8 erano giudicate attraenti, sia nel caso di un giudice maschio che di uno femmina. Questo rapporto è massimizzato da una particolare postura che prevede il formarsi di una linea spezzata con il corpo. Ogni segmento di questa linea ha una direzione inversa rispetto al precedente: se, ad esempio, le gambe sono oblique verso destra allora il busto è inclinato verso sinistra e la testa nuovamente verso destra.

L’attrice Marilyn Monroe

Il giudizio delle donne nei confronti del proprio corpo risulta molto severo. Se fino ai 7 anni le bambine accettano il proprio aspetto fisico, più o meno serenamente, con l’avvento dell’adolescenza il giudizio di accettazione tende a deteriorarsi. In questo periodo della vita circa il 60% si considera in sovrappeso e solo il 20% si dichiara soddisfatta del proprio corpo. Con il trascorrere del tempo si nota un peggioramento di questa percezione negativa del proprio aspetto e, permanendo per lunghi periodi può causare disturbi psicologici in ambito occupazionale e sentimentale.
Per le donne il benessere del proprio corpo è sostenuto da un rapporto vita/fianchi inferiore a 0.8. Quindi abbiamo il rapporto vita/fianchi come segnale di salute fisica. Alcuni studi di Buss e Barnes (1986) hanno messo in luce come le persone attraenti vengano giudicate con una salute migliore di altre dall’aspetto meno gradevole. Tuttavia questi risultati sono la conseguenza dello stereotipo “bello e sano” e dell’effetto “alone” del quale godono le persone attraenti, piuttosto che un reale legame bellezza-salute. Una significativa e reale correlazione tra salute e bellezza si ha nel caso in cui per salute fisica si intendono caratteristiche come forza, resistenza, affaticamento ridotto come dimostrato da Cronin, Spirduso, Langlois e Freedman (1999).

L’attrice Esther Williams

Bibliografia
Buss D. M., Barnes M. (1986), “Preferences in human mate selection”, Journal of Personality and Social Psychology, 50, 559-570.
Cronin D. L., Spirduso W. W., Langlois J. H., Freedman G. (1999), Health, physical fitness, and facial attractiveness in older adults, manoscritto non pubblicato.
Henss R. (1995), “Waist-to-hip ratio and attractiveness. Replication and extension”, J. of Personality and Individual Differences, 19, 479-488.
Mouches A. (1994), “La raprésentation subjective de la silhouette fèminine”, Les Cahiers Internationaux de Psychologies Sociale, 4 (24),76-87.
Singh D. (1993), “Body shape and women’s attractiveness: The critical role of the waist-to-hip ratio”, Human Nature, 4, 297-321.
Singh D. (1993), “Adaptive Significance of Female Physical Attractiveness: Role of Waist-to-Hip Ratio, Journal of Personality and Social Psychology, 65, 293-307

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